17 gennaio 2005

La bottega equo solidale

Riporto un articolo scritto da me, pubblicato sul portale www.terranauta.it .

Non è frequente vederle per le strade delle città, né leggere pubblicità su di loro, eppure le Botteghe equo solidali rappresentano già da diversi anni un’alternativa importante all’ormai saturo mondo del mercato dei beni per il consumo di massa.

La Bottega equo solidale si differenzia da un tradizionale negozio, perché permette al consumatore di effettuare un consumo cosiddetto etico, legato, per l'appunto, al commercio equo e solidale.
Ma cosa significa esattamente commercio equo e solidale - CEES? Si tratta di una modalità di relazione commerciale tra i produttori del Sud del mondo e i consumatori ultimi del Nord, e si pone come alternativa al commercio tradizionale, differenziandosi da esso non tanto per la qualità dei prodotti, quanto, invece, per le caratteristiche del processo produttivo.
Di conseguenza, hanno diritto al marchio che identifica i beni del CEES, quei prodotti alimentari e di artigianato realizzati nei paesi in via di sviluppo e, quindi, venduti nei paesi industrializzati.
In sostanza secondo Fair Trade Federation i produttori che appartengono al CEES, devono possedere alcune caratteristiche peculiari, che contraddistinguono il processo di produzione di un bene, tra cui:

1. pagare un prezzo equo ai produttori locali
2.offrire agli impiegati opportunità di miglioramento
3.la sostenibilità ambientale

Ecco allora che la Bottega rappresenta il canale di distribuzione ultimo di questi prodotti, oltre ad essere il centro di informazione, sensibilizzazione e promozione culturale del consumo socialmente responsabile.
Di Botteghe se ne possono trovare diverse in molte città d’Italia. A Roma per esempio, ne esistono circa cinque, sparse sul territorio urbano. Molto raffinata è la Bottega di Via di Ripetta, nel centro di Roma, accanto a Piazza del Popolo. Qui è possibile trovare oggetti artigianali provenienti dal Vietnam, dal Guatemala. Oppure abbigliamento confezionato dagli artigiani africani e indiani, come anche i tappeti. Ma anche i prodotti alimentari non mancano e soprattutto questi, meritano di essere assaggiati per la loro qualità ottima, provenendo direttamente dal paese in cui nasce la materia prima, di cui sono fatti.
Ecco allora il cioccolato puro dell’Equador e della Repubblica Dominicana, fatto naturalmente con ingredienti del circuito Equo e Solidale, come lo zucchero di canna del Costa Rica. E ancora tisane e tè cinesi, miele messicano e gustosi biscotti dal Brasile.
Nelle Botteghe inoltre sono disponibili servizi come il confezionamento dei cesti regalo, una soluzione quest’ultima, per un regalo intelligente per Natale.Tra altri servizi anche quello della lista di nozze o delle bomboniere.
Visitare una di queste Botteghe, è sicuramente piacevole per la varietà dei prodotti che offrono, e senza dubbio il consumatore potrà scoprire che un altro consumo è possibile: un consumo che rispetta l’ambiente, un consumo etico.Comunemente il commercio equo e solidale è anche chiamato l’Altromercato, il medesimo nome del sito Internet (www.altromercato.it), dove sono disponibili tutte le informazioni sul commercio equo, i prodotti e naturalmente quante e dove si trovano i punti vendita.

3 commenti:

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Cara Lucia, sono approdata casualmente su questa pagina e volevo fare delle piccole precisazioni sul Commercio Equo e solidale e sulle Botteghe del Mondo.
Le Botteghe del mondo a Roma sono molte più di cinque, ce n'è una in ogni quartiere ormai, segno che la sensibilità delle persone si sta in qualche modo svegliando e che finalmente si può instaurare con il Sud del Mondo un rapporto lavorativo, a lungo termine, e non caritatevole-assistenziale, come è stato finora, soprattutto ad opera di quelle perosne perbene che avevano bisogno di lavarsi la coscienza per poter smettere di pensarci subito dopo. Scusa, mi son lasciat prendere, e sono stata (inutilmente) polemica...
La bottega di cui parli ( quella in Via ripetta, per capirci) è in realtà una Bottega della Solidarietà, che un po' si differenzia dalle Botteghe del Mondo: in queste ultime si vendono esclusivamente prodotti del commercio equo - o meglio, la percentuale di equo deve essere vicina al 90% dell'intera offerta commerciale!!! Nelle Botteghe delle Solidarietà non ci sono criteri restrittivi...).
Io faccio al volontaria in una Bottega del Mondo di Roma ( Equociquà! la bottega di via della divisione torino alla Laurentina), e credo che anche grazie alle persone come te che spendono un po' del loro tempo per parlare del commercio equo e solidale, si possa fare tanto per il Sud del Mondo ( e anche per il Nord, sai? perchè da quando sono un'habituè della bottega a certe cose belle e BUONE non so più rinunciarci!)
grazie dello spazio, e se hai tempo vienici a trovare, che ti offro un guaranito!
:)
Clod

Lucia Mazzetti ha detto...

@Clod: grazie per le precisazioni interessanti:)Questo post a momenti non ricordavo di averlo scritto.
Sono contenta se ho contribuito anche in minima parte a sensibilizzare su quest'argomento.
Ciao!